Sapevate che nei pressi del porto di Genova, all’interno del quartiere del Molo è ubicata la casa del boia? In mezzo al traffico cittadino, a palazzi moderni e sotto la sopraelevata ci sono infatti i resti di un antico edificio risalente all’XI secolo!
Io non ci avevo mai fatto caso, e chissà quante volte ci sono passata davanti senza nemmeno dare uno sguardo!
Poi un giorno per caso leggo da qualche parte “la casa del boia” e vado subito alla ricerca di questo luogo.
Pensate che fu costruita intorno all’anno 1000 e solo nel 1988, dopo anni e anni di degrado, il Ministero dei Beni e le attività Culturali la diede in concessione alla Compagnia dei Balestrieri del Mandraccio che dopo due anni di lavori riuscì a restaurarla.
COME ERA UN TEMPO
Come ho accennato prima questi sono solo i resti di quella che si ritiene essere un’abitazione civile che si sviluppava su più piani, forse tre o quattro, e occupava lo spazio dell’attuale Piazza Cavour.
Unica parte originale è quella che da verso la suddetta piazza, e sino al 1500 poi con ogni probabilità esisteva un arco chiuso da un cancello o porta, che serviva per arrivare al mare più velocemente.
PERCHÉ VIENE CHIAMATA CASA DEL BOIA
Questo edificio ha assunto questo appellativo perché durante il periodo della Repubblica di Genova nella zona del Molo Vecchio, proprio davanti alla Chiesa di San Marco, venivano eseguite le condanne a morte. Secondo la tradizione popolare quindi questa era la dimora del boia.
Secondo la leggenda di notte si udirebbero i lamenti dei condannati che ancora oggi chiedono giustizia.
CURIOSITÀ
Questo edificio è conosciuto anche come Casa di Agrippa, questo perché verso la fine del 1902 durante i lavori di ristrutturazione di una proprietà della Società dei Fuochisti, furono portati alla luce dei resti di epoca romana (muro in pietra, lastre di pavimentazione e un blocco in marmo del III secolo d.C.).
Su una di queste lastre fu recuperata un’epigrafe con dedica all’ammiraglio dell’imperatore romano Augusto Vipsanio Agrippa
Tuttavia il tempo passò e alla fine non si riuscì più a ristabilire la reale ubicazione di quei reperti.
Se volete approfondire potete consultare il documento originale dei Beni Culturali.
Se siete interessati a visitare l’interno potete contattare la Compagnia dei Balestrieri che periodicamente la apre al pubblico
3 commenti
buongiorno e complimenti!
Le segnalo tuttavia che la scheda del vincolo si riferisce ad un altro edificio.
Molto interessante. Complimenti!
Grazie Mille!