La Tomba di Maria Francesca Delmas è un’opera funeraria risalente al 1909, realizzata dallo scultore genovese Luigi Orengo. Si trova sotto l’arcata LXXXI del porticato inferiore a sud del cimitero monumentale di Staglieno a Genova.
Ricordate questa canzone dei Nomadi? Fu scritta da Guccini per ricordare una sua cara amica morta in un incidente stradale nel 1966, ma sembra ripercorrere, in maniera quasi perfetta, gli ultimi istanti di vita di Maria Francesca Delmas deceduta nelle stesse circostanze 58 anni prima.
Ho subito iniziato a fare ricerche, volevo sapere tutto di questa ragazza morta così giovane, ma essendo passati più di 100 anni le probabilità di trovare qualcosa non erano tante. Avevo solo questi indizi: G.B. Castagnino e Maria Delmas morta il 13/03/1908.
La prima cosa che mi è venuta in mente è stata quella di cercare nei necrologi, sì ma dove? Così ho pensato di sfogliare virtualmente gli archivi storici dei giornali d’epoca. Alcuni purtroppo sono solo a pagamento, altri non esistevano ancora in quel periodo, oppure la digitalizzazione partiva solo dagli anni ’50.
A Genova e in Liguria non c’era traccia di un incidente simile che avesse coinvolto persone con questi nomi così ho cercato in altre regione.
Continuo imperterrita e boom scovo l’edizione del 13 e 14 Marzo 1908 de “La Stampa”, quella del 14 marzo di Avanti! e un piccolo trafiletto de La Nazione
La Stampa definì l’evento come “orribile catastrofe automobilistica” e la notizia rimbalzò su varie testate giornalistiche anche estere come il Poverty Bay Herald, giornale della Nuova Zelanda datato Maggio 1908.
L’estratto qui a destra purtroppo non ricordo dove l’ho preso :(
L’incidente avvenne in Piazza Statuto, a bordo dell’auto (una Fiat double phaeton 32/40 cavalli grigia) c’erano 7 persone: 4 uomini, che furono subito identificati, e 3 donne alle quali fu dato un nome solo il giorno dopo poiché i fratelli Castagnino dissero di conoscere sì le donne ma ignorarne il nome. Giravano voci però che fossero le amanti dei due uomini, forse per questo all’inizio mentirono.
L’incidente ebbe luogo dopo le 21: alcuni testimoni riferirono che la macchina andava a forte velocità, altri invece smentirono questa affermazione.
Dalle indagini si scoprì che a guidare non era l’autista ma Giovanni Castagnino. Andava in seconda velocità, c’era poca luce e scambiò una doppia fila di alberi per un corso che portava in città. Invece quegli alberi fiancheggiavano la scarpata della strada ferrata e la macchina precipitò dalla passerella di Piazza Statuto sul binario della ferrovia della linea di Milano.
Accorsero subito tantissime persone, per primi i cantonieri di Porta Susa e il personale della Stazione poi carabinieri, pompieri, medici con barelle e mezzi di soccorso e naturalmente i giornalisti che pensate fecero entrare non solo in ospedale per intervistare i feriti ma anche nell’obitorio!
Così descrivono la scena:
“Vestite elegantemente, faccia piena di lividi e ricoperta di sangue, capelli scuri. Una è alta porta stivaletti lucidi e calze finissime. In viso tracce di trucco e cold cream. Seta, pizzi pellicce”
I Fratelli Castagnino furono portati all’Ospedale San Giovanni e ricoverati tra i pensionanti di prima classe: erano ricchissimi e noti anche per i loro modi sempre gentili. Erano 6 fratelli e vivevano in Argentina (uno era in Italia già da 8 anni).
Secondo la cartella clinica le condizioni dei pazienti erano queste:
- Castagnino Giovanni: frattura del gomito, commozione cerebrale.
- Castagnino Guido: lussazione spalla, commozione cerebrale.
- Bacicalupo Francesco (l’autista che portò per primo la macchina da Genova a Torino) abitava a Genova in via Galata 7 e si era tra le altre cose fratturato il bacino.
- Signor Delser di Buenos Aires, era molto ricco e proprietario di un allevamento cavalli e buoi, aveva una frattura all’ avambraccio.
- Maria Francesca Delmas abitava Buenos Aires in Calle Juneal 1670 con la madre e aveva 25 anni (come le altre 2 donne). Morì sul colpo picchiando la testa sui ciottoli della ferrovia
- Margherita Kleyni, separata aveva una relazione con Guido Castagnino invece morì durante il trasporto.
- La terza donna, Caterina Mulcan invece viveva con Delser e aveva una gravissima commozione cerebrale.
Chissà se è sopravvissuta!
Questo avvenimento portò molto scompiglio in città e presto una folla di curiosi si radunò intorno all’ospedale e sul luogo dell’incidente. Ci furono chiacchiere, pettegolezzi e alcuni iniziarono a vendere i numeri della tragedia.
La Tomba di Maria Francesca Delmas, conosciuta anche come l’Ultimo bacio, fu realizzata da Luigi Orengo, scultore genovese autore di molte opere funerarie sia in Italia che all’estero. In particolare per Staglieno creò circa 40 monumenti caratterizzati da uno stile che andava dal realismo borghese al liberty simbolista proprio della Tomba di Maria Francesca Delmas nella quale è presente la contrapposizione tra Eros e Thanatos. La critica però la definì un enorme soprammobile
Possiamo vedere due figure, un uomo e una donna, entrambe nude sedute su un sarcofago. Il corpo della giovane è parzialmente coperto da un velo, mentre il compagno afflitto dal dolore abbraccia e bacia sulla fronte, quasi a volerla proteggere, la povera Maria Francesca.
6 commenti
Complimenti per essere riuscita a ricostruire la storia. Grazie!
Grazie! Mi fa piacere ti sia piaciuto il post :) E grazie per essere passata nel mio blog :)
Che storia Ema, sei stata brava a scovare le informazioni.
Grazie Ile!
Oggi ho visitato il cimitero di Staglieno e mi sono imbattuto in questa tomba che mi ha profondamente colpito. Ero molto curioso di conoscere la storia di G.B. Castagnino e Maria Delmas, perciò ti ringrazio tantissimo per aver scovato e pubblicato la loro storia.
ciao, bene sono contenta! Grazie a te :)