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San Nicolò Capodimonte (Camogli)

by EMANUELA
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San Nicolò di Capodimonte è una chiesa romanica situata sul Promontorio di Portofino nel comune di Camogli ed è una delle più antiche abbazie liguri. 

“Bella piccola Chiesa forse un po’ anteriore al Mille, dedicata a San Nicolò di Bari. Fu Badia dei Canonici Regolari della Congregazione di San Rufo dal 1110 al 1440; poscia fu eretta in Commenda. Il primo Abate secolare pare fosse un Lorenzo Fiesco dell’antico casato della Marca di Lavagna.”

Così scriveva Gio Bono Ferrari nel suo libro “La città dei MIlle Bianchi Velieri”, e piccola e bella lo è davvero, anzi direi meravigliosa.

Le prime testimonianze scritte di questa chiesa risalgono al Gennaio 1141 quando i consoli genovesi:


Guiscardo Guglielmo Malocello ed Oberto Grimaldo della Torre, ad onor di Dio ad Ansaldo prete della Chiesa di San Nicolò Capodimonte, hanno dato, da parte del Comune di Genova, quattordici tavole di terreno in Sarzano per edificarvi una chiesa»


e poi sempre nel libro di Gio Bono Ferrari leggiamo che: 

“Dal 1162 al 1172 la Badia è oggetto di litigio fra il Convento di San Rufo di Valenza di Spagna, il quale ne vantava la proprietà in merito di una bolla di Papa Adriano IV ed il Convento di Mortara, il quale ne vantava diritti quasi pari.

E la lite deve essere stata importante assai se solamente neli 1172 un lodo di Cardinali metteva finalmente d’accordo i Mori delle due Comunità decidendo pro-bono pacis che i Frati di Mortara rinunzino alla lite, anche se credono di avere dei diritti suddetta Chiesa, e che i Frati di San Rufo, i quali ne hanno al presente il possesso, lo tengano senz’altro ma che il Priore di detta Chiesa di San Nicolò dia, quale diritto di censo, ogni anno nella Festa di San Nicolò ai Frati di Mortara o al loro Deputato dieci soldi di Genova”.


Nel 1855 con la Legge Rattazzi le corporazioni religiose vengono soppresse e lo Stato incamera i beni ecclesiastici. La Chiesa viene sconsacrata e utilizzata dai pescatori locali come magazzino dove conservare reti da pesca e altre attrezzature.

Il 30 Novembre 1864 viene venduta all’asta e acquistata un anno dopo dal Cav. Andrea Bozzo della famiglia dei Mori, che:

“Con sacrifizio pecuniario comprò la Chiesa, le fasce ed i ruderi. E col buon cuore dei vecchi lupi di mare camogliesi, brontoloni ma benefici, costruì accanto alla Chiesina un caseggiato tutt’ora esistente per servire di alloggio ai pescatori abitanti nella Chiesa i quali, se sfrattati, sarebbero rimasti dei senza tetto.”

Fu così che Il 12 luglio 1870 “mercé sua e mercé il suo interessamento”, la Chiesa veniva nuovamente benedetta e riaperta al pubblico.

Custodi della Chiesa di San Nicolò di Capodimonte tra il 1870 e il 1890 furono i Padri Minimi di San Francesco da Paola, i quali ebbero anche l’incarico di occuparsi dell’istruzione religiosa del figlio di Bozzo, Giacomo.
Costui dopo essersi fatto sacerdote nel 1879 ricevette in eredità proprio questa chiesa, e alla sua morte tornò all’autorità Ecclesiastica.
 Nella cappella di sinistra c’è la tomba di Andrea Bozzo e del figlio don Giacomo, in quella di destra riposa la moglie del Capitano.  

Nel 1925 la Chiesa subì molti restauri, per volere del parroco don Nicolò Lavarello, durante i quali furono scoperte tracce di affreschi primitivi, tra cui un graffito del 1400 con la Madonna che protegge una barca nella tempesta. Soggetto che poi è stato ripreso per il mosaico che decora la piccola cappella di Punta Chiappa.

La Chiesa ha una sola navata, è a croce latina e il campanile è quadrato. La campana fu realizzata negli anni trenta con parte del materiale recuperato dal relitto del piroscafo Washington affondato dai tedeschi nella seconda guerra mondiale nelle acque davanti a Punta Chiappa.
L’altare maggiore in marmo probabilmente risale alla fondazione della chiesa.

San Nicolò di Capodimonte

Il 17 ottobre del 2004 la chiesa di San Nicolò di Capodimonte subì il furto di due opere una delle quali e cioè il dipinto raffigurante San Nicola fu ricreato dal pittore Raimondo Sirotti su richiesta dell’allora direttore della Galleria Nazionale di Palazzo Spinola. Nella realizzazione dell’opera si ispirò al quadro del 1640 di Domenico Fiasella che si trova nella Chiesa di San Siro a Genova. La cornice che lo racchiude invece appartiene all’altra opera seicentesca trafugata che rappresentava San Francesco da Paola.

La chiesa si trova sul sentiero che collega San Rocco a Punta Chiappa (ne parlo in questo post)

La Chiesa di San Nicolò è aperta con i seguenti orari:

Primavera/Estate dalle 9,00 alle 19,00

Autunno/Inverno dalle 9,00 alle 17,00

La domenica ed i giorni festivi la chiesa è aperta dalle ore 8,00

Fate però sempre riferimento per orari e altre info al sito del comune di Camogli

Qui poi vedere il video dell’interno della Chiesa

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