Il fantasma di Branca Doria e il mistero della colonna macchiata di sangue: sembra il titolo di un film horror vero? In realtà questo racconto a metà tra storia e leggenda ha come protagonista uno degli esponenti più importanti della nobile famiglia genovese.
Branca Doria nasce a Genova intorno al 1235 e alla morte del padre e del fratello inizia ad amministrare i numerosi possedimenti che aveva in Sardegna. Nel 1283 con ogni probabilità si trova ad Alghero durante l’assedio condotto dai pisani verso la città, città che dopo la resa fu costretto a lasciare. Ed è proprio in questo periodo che avviene l’assassinio del suocero Michele Zanche: secondo ciò che ci racconta Dante Branca Doria avrebbe fatto uccidere il giudice e tutto il suo seguito dal cognato Giacomino Spinola durante un banchetto, per poi tagliarne a pezzi il corpo, anche se non è certo che questo fatto sia accaduto veramente.
Branca Doria aveva sposato Caterina la figlia sedicenne del Zanche al fine non solo di impossessarsi delle sue ricchezze ma anche del suo titolo nobiliare; secondo Guido da Pisa l’uomo aveva pensato a questo omicidio da ben 14 anni!
Dante collocò Branca Doria nel Canto XXXIII dell’Inferno e più esattamente nella terza zona del nono cerchio, la Tolomea dove erano puniti i cospiratori e traditori degli ospiti.
“Tu ’l dei saper, se tu vien pur mo giuso:
elli è ser Branca Doria, e son più anni
poscia passati ch’el fu sì racchiuso». 138
«Io credo», diss’io lui, «che tu m’inganni;
ché Branca Doria non morì unquanche,
e mangia e bee e dorme e veste panni». 141
«Nel fosso sù», diss’el, «de’ Malebranche,
là dove bolle la tenace pece,
non era ancor giunto Michel Zanche, 144
che questi lasciò il diavolo in sua vece
nel corpo suo, ed un suo prossimano
che ’l tradimento insieme con lui fece.”
Ma Branca era ancora vivo mentre Dante scriveva la Divina Commedia, come fece allora il Sommo Poeta a risolvere la questione? Sostenendo che a causa dei vari delitti commessi dall’uomo la sua anima sprofondò all’inferno mentre il suo corpo fu posseduto dallo spirito di un demone. Facile no? :)
Secondo la leggenda poi il fantasma di Branca Doria la notte uscirebbe dal suo palazzo per entrare nella Chiesa di San Matteo attraverso la porta serrata, e con le mani sporche di sangue implorerebbe il perdono per i suoi crimini appoggiandosi a questa colonna
2 commenti
Che storia interessante! Fantasmi e Dante: connubio perfetto per il Dantedì 😁
Grazie Mille!